Programma del Corso di «Tecnica delle Costrizioni»

1. STATICA DEL CEMENTO ARMATO ORDINARIO

1.1 Composizione del calcestruzzo. Curve granulometriche. Importanza del rapporto A/C.

1.2 Caratteristiche meccaniche del conglomerato cementizio e dell'acciaio. Resistenza caratteristica del cls. a 28 gg. di stagionatura e tipi di tondi per c.a. (prescrizioni re-golamentari).

1.3 Primo inquadramento dei fenomeni lenti riguardanti il cls.: ritiro e scorrimento viscoso.

1.4 Ipotesi di base del metodo di calcolo classico ("metodo n" o "metodo delle tensioni ammissibili").

1.5 L'aderenza.

1.6 SFORZO NORMALE SEMPLICE DI COMPRESSIONE (aste tozze).

1.6.1 Prescrizioni regolamentari relative agli elementi strutturali soggetti esclusivamente a sforzo normale semplice di compressione.

1.6.2 Verifica di sezioni in c.a. soggetta a sforzo normale semplice di compressione.

1.6.3 Progetto di sezione in c.a. soggetta a sforzo normale semplice di compressione.

1.6.4 Determinazione dello sforzo normale massimo (di compressione) sopportabile da una sezione in c.a. di cui siano note le caratteristiche geometriche e meccaniche.

1.6.5 I pilastri cerchiati (prescrizioni regolamentari e calcolo di verifica della sezione).

1.7 Il carico di punta (richiami di Scienza delle Costruzioni).

1.7.1 Il metodo omega.

1.8 Lo sforzo normale semplice di trazione.

1.8.1 Verifica di un tirante in c.a.

1.8.2 Progetto di un tirante in c.a.

1.8.3 Cenni sulla determinazione dell'ampiezza delle fessurazioni.

1.9 FLESSIONE SEMPLICE RETTA.

1.9.1 Verifica di una sezione rettangolare in c.a. soggetta a flessione semplice retta sia a semplice che a doppia armatura.

1.9.2 Progetto di una sezione rettangolare in c.a. soggetta a flessione semplice retta sia a semplice che a doppia armatura.

1.9.3 La sezione a T.

1.9.3.1 Verifica di una sezione a T in c.a. soggetta a flessione semplice retta sia a semplice che a doppia armatura.

1.9.3.2 Cenni sul progetto di una sezione a T, soggetta a flessione semplice retta.

1.9.4 Semiprogetto di una sezione rettangolare soggetta a flessione semplice retta (in altre parole: progetto delle sole armature di una sezione rettangolare, di dimen-sioni obbligate, chiamata a sopportare un assegnato momento flettente M).

1.9.5 Momenti resistenti (del calcestruzzo e del ferro).

1.10 FLESSIONE E PRESSIONE.

1.10.1 Verifica di sezione rettangolare, a doppia armatura, soggetta a pressoflessione semplice retta, sia con "piccola" che con "grande" eccentricità (cioè, sia nel caso in cui il centro di pressione non esce dal nocciolo centrale d'inerzia dell'intera sezione omogeneizzata, sia nel caso in cui il centro di pressione è fuori del suddetto nocciolo d'inerzia).

1.10.2 Semiprogetto della sezione rettangolare pressoinflessa ("metodo di Wuckowski").

1.11 FLESSIONE E TRAZIONE.

1.11.1 Verifica di sezione rettangolare, a doppia armatura, soggetta a tensoflessione semplice retta.

1.12 IL TAGLIO 1.12.1 Tensioni principali e modalità di rottura a taglio (esame della cosiddetta "trave da esperimenti": trave, in c.a., semplicemente appoggiata alle estremità e soggetta a due forze verticali simmetricamente disposte rispetto alla mezzeria e crescenti fino alla rottura).

1.12.2 L'effetto arco.

1.12.3 Prescrizioni regolamentari relative al taglio.

1.12.4 La forza di scorrimento.

1.12.5 Il traliccio di Mörsch.

1.12.6 Proporzionamento delle armature a taglio.

1.12.7 Il taglio nelle travi ad altezza variabile.

1.13 LA TORSIONE.

1.13.1 Richiami di Scienza delle Costruzioni: l'andamento delle tensioni tangenziali da torsione su varie sezioni ed espressioni del valore massimo della tensione tangenziale.

1.13.2 La formula di Bredt.

1.13.3 L'analogia idrodinamica.

1.13.4 La teoria di Rausch e le armature a torsione: elica, ferri longitudinali e staffe.

1.14 Le mensole tozze.

1.15 Alcune considerazioni in merito alla più opportuna disposizione delle armature negli elementi strutturali in c.a.: travi con carico applicato al lembo inferiore, armature d'angolo, ecc.

Bibliografia:

Elio Giangreco "Teoria e Tecnica delle Costruzioni", Ed. Liguori, Napoli, 1975.

Vincenzo Perrone "Il cemento armato ordinario e precompresso", stampato presso Litografia Nicola Libero, Napoli 1999.

Per qualunque approfondimento sulla statica del c.a.o. (cemento armato ordinario) si consiglia di consultare i seguenti testi:

a) Leonhardt Fritz "c.a. & c.a.p.", Vol. I (con Eduard Mönnig), Le basi del dimen-sionamento nelle costruzioni in cemento armato, Ed. di Scienza e Tecnica, Milano, 1978.

b) Leonhardt Fritz "c.a. & c.a.p.", Vol. II (con Eduard Mönnig), Casi speciali di dimensionamento nelle costruzioni in c.a. e c.a.p., Ed. di Scienza e Tecnica, Milano, 1978.

c) Leonhardt Fritz "c.a. & c.a.p.", Vol. III (con Eduard Mönnig), L'armatura nelle costruzioni in cemento armato; statica, tecnologia, tipologia, Ed. di Scienza e Tecni-ca, Milano, 1981.

Per le mensole tozze, la torsione, le articolazioni nelle strutture in c.a. si può anche consultare:

d) Robinson Jacques-Ramsay "Elementi strutturali speciali in cemento armato", Ed. C.E.L.I., Bologna, 1979.

La normativa di riferimento per il MTA è rappresentata dal D.M. 9 gennaio 1996: "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione e il collaudo delle opere in c.a. normale, precompresso e per le strutture metalliche", contenuta sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 5 febbraio 1996 ­ serie generale.

2. IL CALCOLO DEI SOLAI LATEROCEMENTIZI

2.1 Varie tipologie di solai: completamente prefabbricati, parzialmente prefabbricati e gettati in opera.

2.2 Cenni sul calcolo delle solette piene in c.a. (ipotesi che sia trascurabile l'effetto piastra).

2.3 Solai con blocchi aventi funzione principale di alleggerimento e con blocchi aventi funzione statica in collaborazione con il conglomerato.

2.4 Carichi sui solai (Normativa).

2.5 Ipotesi di carico sui solai, finalizzate alla determinazione dei momenti massimi (positivi in campata e negativi sugli appoggi intermedi), su una striscia di solaio.

2.6 Determinazione delle estensioni delle eventuali fasce piene e semipiene.

2.7 Armature di ripartizione e nervature trasversali armate (funzione statica assolta dai travetti di ripartizione).

2.8 Particolari costruttivi dei solai laterocementizi.

2.9 Cenni sul calcolo dei solai a nervature incrociate e sui cassettonati.

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, Nicola Salzano de Luna, "IL CALCOLO DEI SOLAI", Fratelli Fiorentino Editori, Napoli 1983. Il libro, risalente al 1983, si riferisce, evidentemente, alla normativa vigente all'epoca (il coefficiente convenzionale di omogeneizzazione era 10 anziché 15, lo spessore minimo dei solai gettati in opera era 1/30 invece di 1/25, ecc.).

Per approfondimenti è consultabile il seguente testo:

a) Pier Luigi Ghittoni "La progettazione strutturale dei solai misti di cemento armato e laterizi", Ed. LaterconSult, Roma, 1982.

Per approfondimenti su alcune questioni particolari (fori nei solai, zone ribassate, sbalzi laterali, sbalzi d'angolo, ecc.) si suggerisce di consultare il seguente testo:

b) Michele Pagano "Teoria degli edifici", Vol. 2, Edifici in cemento armato, Ed. Li-guori, Napoli, 1970. Va consultato il punto 7.1. ("Norme complementari relative ai solai misti di c.a. e c.a.p. e blocchi forati in laterizio") delle vigenti norme tecniche.

Verrà, infine, distribuito, in omaggio, il fascicolo "I seminari del laterizio" dell'ANDIL - Assolaterizi, contenente aspetti generali e normativa di riferimento per la realizzazione dei solai.

3. IL CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO

3.1 Sistema a fili aderenti e sistema a fili scorrevoli.

3.2 I fenomeni responsabili delle cadute di sforzo di precompressione: ritiro e scorrimento viscoso del cls., rientro degli apparecchi di ancoraggio, attrito tra cavo e guaina.

3.3 Verifiche a flessione di una sezione in c.a.p.

3.4 Criteri di dimensionamento delle sezioni in c.a.p. (casi limite della sezione a T e della sezione a doppio T).

3.5 Cenni sui punti limite e sul fuso di Guyon.

3.6 Cenni sul taglio.

3.7 Cenni sul calcolo delle sezioni miste (nervatura in c.a.p. e soletta in c.a.o.).

Bibliografia:

stesso testo di riferimento della sez. 1.

Per qualsiasi operazione di approfondimento è sufficiente consultare uno qualsiasi dei due seguenti testi:

a) Carlo Cestelli Guidi "Cemento armato precompresso", Ed. Hoepli, Milano, 1978.

b) Fritz Leonhardt "c.a. & c.a.p.", Vol. V, Il precompresso: calcolo, verifiche, tecnologie, Ed. di Scienza e Tecnica, Milano, 1980.

4. RISOLUZIONE MATRICIALE DEI TELAI PIANI

4.1 Richiami di Scienza delle Costruzioni sui metodi delle forze e degli spostamenti.

4.2 Fondamenti teorici del metodo (metodo degli spostamenti, direzioni libere e vincolate, equazioni di equilibrio dei nodi, ecc.).

4.3 Dimensionamento di massima dei telai.

4.4 Risoluzione di telai per i quali è stata posta l'ipotesi di indeformabilità delle aste a sforzo normale.

4.5 Telai simmetrici e simmetricamente caricati.

4.6 Aste che presentano tratti rigidi.

4.7 Cedimenti elastici ed anelastici dei vincoli esterni.

4.8 Brevi cenni sui metodi risolutivi del passato, oramai desueti (Cross, Grinter, Pozzati, Kani). Per il metodo di Cross vedi successiva sez. 5.

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "TELAI - Teoria ed esercizi", stampato presso Litografia Nicola Libero, Napoli 1996.

Per approfondimenti è consultabile il seguente testo:

a) Michele Capurso "Introduzione al calcolo automatico delle strutture", Ed. Scientifiche Cremonese, Roma, 1981.

Alcuni esercizi e qualche informazione sul calcolo automatico dei telai è contenuto nel seguente testo:

b) Vincenzo Perrone "Risoluzione matriciale dei telai piani", Ed. Miccoli, Napoli, 1985.

5. IL METODO DI CROSS APPLICATO ALLA RISOLUZIONE DELLE TRAVI CONTINUE

5.1 Fondamenti teorici del metodo (deformabilità e rigidezza all'estremo R di un'asta RS, appoggiata in R e variamente vincolata in S, coefficienti di ripartizione, momenti d'incastro perfetto, significato fisico delle varie operazioni, ecc.).

5.2 Diagrammi del momento flettente e del taglio su travi continue.

Bibliografia: Appunti del Corso.

6. LA VISCOSITA'

6.1 La legge di Hooke e il modello (molla) rappresentativo del comportamento di un materiale perfettamente elastico (per il quale non ci sono, ovviamente, effetti viscosi).

6.2 La legge di Newton e il modello (pistone) rappresentativo del comportamento di un materiale perfettamente viscoso (che, naturalmente, non presenta nemmeno un accenno di comportamento elastico).

6.3 Il modello di Maxwell.

6.4 Il modello di Kelvin.

6.5 Cenni sul modello di Kelvin-Voigt.

6.6 Studio della variazione di tensione conseguente all'applicazione di una deformazione costante al modello di Maxwell (problema del rilassamento).

6.7 Cenni sul caso concreto del cls.: curve di scorrimento, fattori che influenzano lo scorrimento viscoso nel cls. (umidità relativa ambiente, età del cls. all'istante di messa in carico, la composizione del cls. e il rapporto acqua/cemento, le dimensioni dell'elemento, la temperatura ambiente, il carico ripetuto).

Bibliografia:

Vincenzo Perrone "Il cemento armato ordinario e precompresso", stampato presso Litografia Nicola Libero, Napoli 1999. Secondo tomo dell'opera.

Per approfondimenti, oltre al testo di riferimento della Sez. 1 e al Vol. I del libro di Leonhardt già citato, è utile consultare:

a) Vincenzo Catalani "Ritiro e viscosità del calcestruzzo", Ed. ESA, Roma, 1984.

7. RASSEGNA DEI PRINCIPALI CRITERI DI RESISTENZA

7.1 Richiami di Scienza delle Costruzioni su tre criteri in particolare: a) della curva in-trinseca, b) di Coulomb e c) di Huber-von Mises-Hencky.

Bibliografia:

Trattandosi di richiami di Scienza delle Costruzioni è sufficiente consultare i testi già utilizzati nel Corso in parola oppure può essere consultato il seguente testo:

a) Vincenzo Perrone "Costruzioni in acciaio", stampato dalla Litografia Nicola Libero, Napoli, 1998.

8. STRUTTURE IN ACCIAIO

8.1 Principali prove sull'acciaio, con particolare attenzione alla classica "prova completa di trazione", a quella di resilienza (pendolo di Charpy) e di durezza.

8.2 Le travature reticolari di acciaio.

8.2.1 Prescrizioni regolamentari sulle travature reticolari in acciaio.

8.2.2 Risoluzione matriciale delle travature reticolari piane.

8.2.3 Particolari costruttivi delle travature reticolari piane in acciaio.

8.3 I Collegamenti.

8.3.1 Unioni chiodate.

8.3.2 Unioni bullonate.

8.3.3 Unioni saldate.

8.3.4 Unioni ad attrito con bulloni.

8.3.5 Principali prescrizioni regolamentari sui collegamenti nelle strutture metalliche.

8.3.6 L'Eurocodice N.3

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "I COLLEGAMENTI NELLA CHIODATI, BULLONATI E SALDATI", Hevelius Edizioni, Benevento, 2002.

Per approfondimenti si consiglia:

a) Giulio Ballio e Federico M. Mazzolani, "Strutture in acciaio", Ed. Hoepli, Milano, 1987.

b) G.F. Costa, I. Daddi, F.M. Mazzolani, "Collegamenti saldati", Ed. SIDERSERVIZI, Milano, 1987.

9. LE TRAVI MISTE ACCIAIO-CALCESTRUZZO (Cenni)

9.1 Verifiche a flessione della sezione.

9.2 Cenni sugli effetti del fluage, del ritiro e delle variazioni termiche sullo stato tensio-nale delle travi miste acciaio-calcestruzzo.

9.3 Cenni sui vari dispositivi di connessione (rigidi ed elastici).

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "TRAVI COMPOSTE ACCIAIO-CALCESTRUZZO", stampato dalla Litografia Nicola Libero, Napoli 1998.

Pietro Matildi e Michele Mele "Impalcati a piastra ortotropa ed in sistema misto acciaio-calcestruzzo", Ed. CISIA (Centro Italiano Sviluppo Impieghi Acciaio), Milano, 1972.

E' consigliata la lettura del seguente articolo: Pietro Matildi, Michele Mele e Roberto Puhali "Analisi sperimentale e criteri di calcolo dei collegamenti trave-soletta nelle strutture composte di acciaio e calcestruzzo", Rivista "Costruzioni Metalliche", N.4/1974 e N.5/1974.

10. LA PLASTICITA'

10.1 Generalità sul calcolo plastico a rottura delle strutture.

10.2 La legge tensioni-deformazioni. Diagrammi tensioni-deformazioni idealizzato a bilatera (triangolo-rettangolo o "di Prandtl") ed altri tipi di schematizzazioni che tengono conto dell'effetto Bauschinger.

10.3 Plasticità nello sforzo normale semplice.

10.4 Esemplificazione del calcolo a rottura di strutture sollecitate esclusivamente a sforzo normale (traverso rigido sospeso ad n pendoli verticali e soggetto a una forza anch'essa verticale ovunque applicata e staticamente crescente dal valore nullo a quello che determina la crisi della struttura - processo di carico semplice proporzionale fino al collasso plastico).

10.5 Cenni sul calcolo a rottura delle travature reticolari piane.

10.6 Plasticità nella flessione semplice retta.

10.6.1 Sezioni simmetriche rispetto all'asse x baricentrico.

10.6.2 Sezioni asimmetriche rispetto all'asse x baricentrico.

10.6.3 Cenni sullo scarico della sezione inflessa.

10.7 Fattore di forma. Diagrammi momento-curvatura adimensionalizzati per sezioni di varia forma.

10.8 Influenza dello sforzo normale: curve di interazione.

10.9 Cerniera plastica.

10.10 Metodo delle cerniere plastiche: processo di carico semplice proporzionale fino al collasso plastico. Applicazione del teorema statico, del teorema cinematico e del teorema di Greenberg-Prager.

10.11 Cenni sul collasso incrementale.

10.12 Progetto a rottura di un telaio di acciaio.

10.13 Cenni sull'estensione della teoria plastica all'analisi dell'arco in muratura, operata da Jacques Heyman.

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "PLASTICITÀ", stampato dalla Litografia Nicola Libero, Napoli 1997.

Per approfondimenti possono essere consultati:

a) Ch. Massonnet, M. Save "Calcolo plastico a rottura delle costruzioni", Ed. CLUP, Milano, 1980.

b) Vincenzo Franciosi "Calcolo a rottura - Lo stato limite ultimo da meccanismo", Ed. Liguori, Napoli, 1979.

c) R. Baldacci, G. Ceradini, E. Giangreco "Plasticità", Ed. CISIA (Centro Italiano Sviluppo Impieghi Acciaio), Milano, 1974.

11. LE FONDAZIONI

11.1 Fondazioni dirette e indirette (oppure superficiali, intermedie e profonde).

11.2 Varie tipologie di plinti (massicci, a gradoni, a piastra, ecc.).

11.3 Il plinto a piastra. Determinazione del diagramma delle pressioni sulla superficie di contatto con il terreno nei vari casi: a) eccentricità nulla o trascurabile, b) centro di pressione all'interno o sul bordo del nocciolo centrale d'inerzia della sezione d'impronta, c) centro di pressione fuori del nocciolo, ma interno alla sezione di base (se esterno alla sezione, ovviamente, si ha il ribaltamento).

11.4 Travi rovesce di fondazione.

11.4.1 Calcolo della trave rovescia immaginata rigida su suolo elastico (alla Winkler).

11.4.2 Calcolo della trave elastica su appoggio elastico continuo (suolo alla Winkler).

11.5 Calcolo del plinto di fondazione su due pali. Cenni sul calcolo di plinti su più di 2 pali.

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "ELEMENTI DI TECNICA DELLE FONDAZIONI ED OPERE DI SOSTEGNO", stampato dalla Litografia Nicola Libero, Napoli 2000.

Saranno distribuite due dispense didattiche: una sul calcolo della trave elastica su appoggio elastico continuo e una sul calcolo di un plinto a due pali, immaginato formato da due mensole tozze incastrate al pilastro e caricate dalle reazioni dei pali (agenti dal basso verso l'alto).

Si può, inoltre, fare riferimento al Capitolo 7 del seguente testo:

a) Michele Pagano "Teoria degli edifici", Vol. 2, Edifici in cemento armato, Ed. Li-guori, Napoli, 1970.

Per i pali si può consultare il seguente testo:

b) Guglielmo Meardi "Fondazioni su pali", Ed. CLUP, Milano, 1983.

Per qualunque approfondimento, sulle fondazioni in genere, si può fare riferimento al seguente testo:

c) Carlo Cestelli Guidi "Geotecnica e tecnica delle fondazioni", Vol. I e Vol. II, Ed. Hoepli, Milano, 1975.

d) Carlo Viggiani "FONDAZIONI", Hevelius Edizioni, Benevento, 1999.

e) Joseph E. Bowles "FONDAZIONI - PROGETTO E ANALISI", Ed. McGraw-Hill, Milano, 1991.

Per approfondimenti sui pali e fondazioni su pali si consiglia:

f) Renato Sansoni "Pali", Ed. Hoepli, Milano, 1988.

12. MURI DI SOSTEGNO

12.1 La bilatera di Coulomb e nozioni generali classiche: angolo di declivio naturale, coesione delle terre. Spinta attiva e spinta passiva.

12.2 Principali prescrizioni delle Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali per la progettazione delle opere di sostegno delle terre.

12.3 Muri di sostegno in pietrame e in c.a.

12.4 Principali verifiche di un muro di sostegno: a ribaltamento, a scorrimento sul piano di posa e a schiacciamento sulla superficie di base.

Bibliografia:

Per la bilatera di Coulomb e la spinta attiva e passiva può essere consultato il testo di riferimento della Sez. 4.

Per i muri di sostegno si reputa sufficiente lo studio del Cap. III (intitolato:"Opere d'arte: muri di sostegno") del seguente testo:

a) S. Di Pasquale, C. Messina, L. Paolini e B. Furiozzi "Costruzioni", 3° volume, Ed. Le Monnier, Firenze, 1979.

13. ELEMENTI DI SISMICA

13.1 Cenni di Sismologia. Origine dei terremoti (tettonica delle placche, faglie).

13.2 Intensità e grandezza dei terremoti (scale d'intensità, magnitudo).

13.3 L'oscillatore elementare.

13.4 Moto armonico non smorzato.

13.5 Moto armonico forzato non smorzato. Il fenomeno della risonanza.

13.6 Moto armonico smorzato non forzato.

13.7 Impulso "a gradino" (forzante impulsiva).

13.8 L'integrale di Duhamel.

13.9 Gli spettri di risposta.

13.10 Importanza della duttilità strutturale in zona sismica.

13.11 Cenni sui particolari costruttivi delle ossature portanti in c.a. delle costruzioni in zona sismica (importanza di una fitta staffatura in corrispondenza dei nodi, ancoraggi terminali dei ferri, giunzione per sovrapposizione dei ferri longitudinali dei pilastri, ecc.).

13.12 Cenni sulle strutture isolate alla base.

13.13 La normativa sismica italiana ed europea (Eurocodice N.8).

Bibliografia:

Vincenzo Perrone, "INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLE COSTRUZIONI ANTISISMICHE", stampato dalla Litografia Nicola Libero, Napoli 1997.

Per approfondimenti sulla duttilità delle sezioni in c.a. si consiglia il seguente testo:

a) Mario Como e Giorgio Lanni "Elementi di costruzioni antisismiche", Ed. Scientifiche Cremonese, Roma, 1982.

Per vari approfondimenti sulla sismica esistono numerosi e validi testi; se ne riportano, qui di seguito, tre:

b) David J. Dowrich "Progettazione antisismica", Ed. Hoepli, Milano, 1981.

c) Mironu Wakabayashi "Strutture antisismiche", Ed. McGraw-Hill, Milano, 1989.

d) Erasmo Viola "Fondamenti di dinamica e vibrazione delle strutture", Vol. I: Sistemi discreti e Vol. II: Sistemi continui, Ed. Pitagora, Bologna, 2001.

La normativa vigente è rappresentata D. Min. Infrastrutture 14 gennaio 2008 - Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni, in vigore dal 5.3.2008 (Suppl. Ord. alla G.U. 4.2.2008, n. 29).

14. IL CALCOLO DELLE SEZIONI IN CEMENTO ARMATO COL METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE

14.1 Leggi costitutive per il calcestruzzo e per l'acciaio.

14.2 Stato limite ultimo per tensioni normali.

14.3 I campi di rottura.

14.4 Curve di interazione N-M e adimensionalizzate.

14.5 Progetto della sezione rettangolare inflessa e pressoinflessa.

14.6 Il concetto di "duttilità" di una sezione in c.a.

14.7 Il Taglio.

14.7.1 La trave da esperimenti.

14.7.2 Meccanismi resistenti.

14.7.3 Meccanismo resistente a pettine.

14.7.4 Effetto bietta.

14.7.5 Effetto ingranamento degli inerti.

14.7.6 Progetto e verifica delle armature a taglio col metodo dell'inclinazione variabile del traliccio.

14.8 La Torsione.

14.9. Calcolo dei solai laterocementizi con il MSL.

Bibliografia:

Vincenzo Perrone "Il calcolo agli stati limite - Progetto e verifica delle sezioni in c.a.", Hevelius Edizioni, Benevento, 2004.

Aurelio Ghersi "Il cemento armato", Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2010 (il testo è eccellente anche per opportuni approfondimenti degli argomenti di cui alla sez. 1).

Appunti del Corso.

Per approfondimenti si suggeriscono tre testi:

a) Antonio Migliacci e Franco Mola "Progetto agli stati limite delle strutture in c.a.", Parte I e parte II, Ed. Masson Italia, Milano, 1983 e 1984.

b) Giovanni Falchi Delitala "Calcolo delle sezioni in cemento armato", Ed. Hoepli, Milano, 1987.

c) Vincenzo Nunziata "Teoria e pratica delle strutture in cemento armato", Ed. Dario Flaccovio, Palermo, 2001. Il testo, essendo sintetico e chiaro, è consigliato per un primo approccio all'argomento.

Al momento dell'esame saranno discusse le esercitazioni pratiche elaborate dai candidati. L'esame è individuale, ma i progetti possono essere elaborati singolarmente o in gruppo. I progetti consistono, come minimo, nel calcolo e nella redazione degli elaborati grafici di progetto: 1) di una striscia di solaio laterocementizio; 2) di un telaio. Gli schemi statici e tutti i dati necessari allo svolgimento delle esercitazioni sono liberamente scelti dagli allievi (o, preferibilmente, concordati col Docente di "Progetto di strutture"), che decideranno pure fino a che punto spingere la definizione del progetto.

Per opportuni approfondimenti saranno gratuitamente distribuiti agli allievi le seguenti dispense didattiche:

[1] Vincenzo Perrone, ESEMPIO DI CALCOLO DI UNA TRAVE CONTINUA IN C.A, COL METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana, Napoli, 2004. La pubblicazione è stata depositata, dallo stampatore, alla Prefettura di Napoli e alla Procura di Napoli in data 3 gennaio 2005.

[2] Vincenzo Perrone, ALCUNI PROCEDIMENTI SEMPLIFICATI PER IL PROGETTO E LA VERIFICA DI SEZIONI IN C.A. COL METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana, Napoli, febbraio 2005. La pubblicazione è stata depositata, dallo stampatore, alla Prefettura di Napoli e alla Procura di Napoli in data 4 maggio 2005.

[3] Vincenzo Perrone, ESEMPIO DI CALCOLO DI UN PORTALE IN C.A, MTA E MSL A CONFRONTO, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana, Napoli, giugno 2005. La pubblicazione è stata depositata, dallo stampatore, alla Prefettura di Napoli e alla Procura di Napoli in data 20 luglio 2005.

[4] Vincenzo Perrone, DURABILITÀ DELLE STRUTTURE IN C.A. — LA FESSURAZIONE, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana, Napoli, febbraio 2006.

[5] Vincenzo Perrone, IL CALCOLO DELLE STRUTTURE IN LEGNO, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica, Napoli, luglio 2007.

[6] Vincenzo Perrone, ELEMENTI DI SISMICA, Università degli Studi di Napoli «Federico II», Facoltà di Architettura, Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica, Napoli, aprile 2009.